Serie di ibridi
Nei grandi disegni a fusaggine che compongono questa serie sviluppatasi attraverso diversi anni, ho lavorato ispirandomi alle pitture rupestri e, in particolare, a quelle delle grotte di Lascaux: il bisogno ossessivo di accostare animali e umani, unendoli in un ciclo di costante sovrapposizione di predato e predatore, mi ha guidato nel tracciare queste figure - rendendole, di volta in volta, monche e superdotate, incomplete e rifinite, caste e lascive - volendo esorcizzare l’asintotico rapporto dell’essere umano con la definizione di sé, dei suoi opposti e di Dio.